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Web 3.0: Tim Berners-Lee Vuole Riprendere il Controllo dei Dati

Il 12 marzo 1989 segnò un punto di svolta per la comunicazione globale quando Tim Berners-Lee, un brillante informatico del CERN di Ginevra, propose un “sistema ipertestuale distribuito” che rivoluzionerebbe il modo in cui accediamo e condividiamo le informazioni. Questo memo gettò le basi per ciò che oggi conosciamo come World Wide Web, un’invenzione che ha completamente trasformato le nostre vite. Ora, a distanza di 35 anni, Berners-Lee è all’opera per guidare un’altra rivoluzione con il Web 3.0.

Riflettendo sull’inizio, Berners-Lee affrontò lo scetticismo dei suoi colleghi al CERN. Il loro focus era sui grandi acceleratori di particelle, non su progetti informatici apparentemente fantasiosi. Tuttavia, Berners-Lee aveva una visione: facilitare il lavoro dei ricercatori collegando le informazioni in un’unica, vasta rete. Questa idea, sebbene inizialmente sottovalutata, divenne presto la missione a cui dedicò tutto il suo impegno, culminando nella creazione del primo sito web per i colleghi del CERN nel 1991.

Con l’esplosione del numero di server web all’inizio degli anni ’90, Berners-Lee si trasferì al MIT e fondò il World Wide Web Consortium (W3C), dedicandosi alla creazione di standard che preservassero il carattere aperto e libero del web. Nel corso degli anni, l’attenzione di Berners-Lee si è spostata verso il “web semantico”, un concetto che punta a un web dove le informazioni sono non solo collegate, ma liberamente accessibili e utilizzabili in modi nuovi e creativi.

Oggi, il focus di Berners-Lee è sul Web 3.0 attraverso il protocollo Solid, una piattaforma che permette agli utenti di mantenere il controllo dei propri dati personali in singole “capsule”. Questa iniziativa mira a rivoluzionare il modo in cui i dati sono gestiti online, promuovendo un utilizzo più etico e consensuale delle informazioni.

Per portare avanti questa visione, Berners-Lee ha co-fondato Inrupt, un’azienda che lavora per rendere il protocollo Solid una realtà su larga scala, coinvolgendo governi e grandi aziende. Nonostante le sfide incontrate, il progetto ha già visto collaborazioni significative, come quella con il governo fiammingo e la BBC, dimostrando il potenziale di questa nuova evoluzione del web.

Il cammino verso il Web 3.0 richiederà un lavoro congiunto tra governi, aziende e comunità di sviluppatori, oltre a un cambio di mentalità da parte degli utenti. Ma se questo sforzo collettivo dovesse riuscire, potremmo trovarci di fronte a un Internet più giusto, aperto e sotto il controllo degli utenti, realizzando la visione originaria di Berners-Lee per il web.

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